Tangentopoli

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LA GIUSTIZIA CHE SI INTRECCIA CON LA POLITICA

Il caso Mani Pulite rappresenta una crepa nella storia italiana che spesso è di difficile comprensione per la fascia di popolazione più giovane (me compreso) che non ha potuto vivere in primo persona gli eventi che riguardano uno dei processi più importanti della storia della Repubblica.

Tutti noi giovani siamo nati, chi più o chi meno, dalla visione del politico (probabilmente impartita dai nostri genitori) come “ladro, egoista e truffatore” ma da cosa nasce questa grandissima indifferenza politica? Io direi proprio dal processo Mani Pulite.

A partire dal 1994 (post-tangentopoli), infatti, quello del “non voto” ha iniziato a competere con il primo partito in Italia per il gradino più alto del podio e la rivoluzione politica causata da Mani Pulite è stato uno dei fattori che ha portato a questo risultato.

Astensionismo in Italia

Ma quindi, cosa è stato Mani Pulite?

Mani pulite (nota anche come Tangentopoli, nome tratto dalle tangenti ricevute dai politici) è il termine giornalistico dato a una serie di inchieste giudiziarie, avvenute principalmente dal 1992 al 1994 da parte di varie procure giudiziarie, in particolare quella di Milano, che rivelarono un sistema fraudolento che coinvolgeva in maniera collusa la politica e l'imprenditoria italiana.

Partiamo dall’inizio

Tutto iniziò da un imprenditore locale, che stanco di pagare la tangente per l’appalto di un ospizio decide di mettersi d’accordo con le forze dell’ordine e con il magistrato Antonio di Pietro per beccare in flagrante il politico nell’atto di corruzione.

Nella valigetta vi è una telecamera dentro e fuori e via radio le forze dell’ordine aspettano il segnale d’azione.

L’uomo accetta la mazzetta, e appena i carabinieri irrompono nel suo ufficio, lui cerca inutilmente di gettare nel water 37 milioni di lire (circa 20/22mila euro).

Questo uomo è Mario Chiesa, dirigente in Carriera del partito socialista di Milano, e direttore dell’ospizio “Pio Albergo Trivulzio”.

Mario Chiesa

La notizia dell’arresto scuote i giornali e infiamma le critiche del popolo italiano.

Poco dopo, Bettino Craxi, il segretario del Partito Socialista, sminuì la notizia con la famosa frase:

In questa vicenda purtroppo una delle vittime sono io. Mi ritrovo un mariuolo (furfante, truffatore) che getta un’ombra su tutta l’immagine del partito.

Dopo un mese di silenzio in prigione, venuto a sapere della notizia, Mario Chiesa evidentemente sentitosi tradito decide di aprire il vaso di pandora affermando:

Se io sono la mela marcia, allora vi racconto del resto del cestino

Il suo primo interrogatorio durò 5 giorni e il 22 aprile vengono arrestati 8 imprenditori che confessano di aver ottenuto appalti pubblici tramite delle tangenti.

I procuratori di Milano vengono investiti da un piccolo evento di cronaca e di corruzione nella "capitale morale" d'Italia che si allarga giorno dopo giorno a macchia d’olio, su molteplici regioni e con intrecci tra politici, imprenditori e aziende italiane di rilevanza internazionale.

Gli indagati da centinaia passano a migliaia e piovono arresti e avvisi di garanzia verso non solo il partito socialista (Mario Chiesa, Paolo Pillitteri) ma anche nella Democrazia Cristiana (Gianstefano Frigerio, Severino Citaristi), dal partito Repubblicano Italiano (Antonio del Pennino) e del Partito democratico sinistra ex partito comunista (Roberto Cappellini)

Inchiesta mani pulite

Inizia così la più incredibile e devastante inchiesta giudiziaria della storia italiana: che vanta la bellezza di 25 mila avvisi di garanzia, 5 mila procedimenti penali, innumerevoli confessioni e condanne. Fu così che, tramite un ossimoro, i fatti che riempirono di fango l’Italia della Prima Repubblica presero il nome di Mani Pulite.

Come nasce il pool mani pulite

Il pool di mani pulite trova come protagonisti principali:

Come reagisce la politica italiana a Mani Pulite?

La politica italiana già crepata, inizia a rompersi con il decadimento della Prima Repubblica che vede i partiti pre-mani pulite scendere (Democrazia Cristiana sotto il 30%) e nuovi partiti salire, come la Lega Nord che riesce ad entrare in parlamento con l’8,6% di voti.

Nello stesso periodo di tempo avvengono due stragi che cambiano l’Italia per sempre, la Strage di Capaci (23 maggio 1992) dove morì Giovanni Falcone e la sua famiglia, e La Strage di via d’Amelio (19 luglio 1992) dove morì Paolo Borsellino.

Due giorni dopo la strage di Capaci, in un clima di alta tensione, viene eletto presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che darà l’incarico di formare il governo al socialista Giuliano Amato, che otterrà l’appoggio di Dc, Psi, Psdi e Pli e giurerà il 28 giugno.

Il Discorso di Craxi

Il 3 luglio 1992 avviene uno dei momenti cardine della vicenda Mani Pulite, in cui Bettino Craxi tiene un discorso alla Camera dei Deputati in cui afferma:

Tutti i partiti ricorrono all’uso di risorse aggiunte, e lo fanno in forma irregolare e illegale. Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’Aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo

La cosa più incredibile del discorso di Craxi non furono semplicemente le sue parole ma bensì il silenzio che si seguì in aula, come se chiunque fosse presente abbia dato conferma alla tesi di Craxi.

Discorso Craxi (video youtube)

Il Mega Processo Enimont

Per processo Enimont s'intende il principale processo giudiziario della stagione di Mani pulite, svoltosi a Milano tra il 1993 e il 2000, che vide coinvolti i maggiori esponenti politici della Prima Repubblica accusati, insieme ad alcuni imprenditori (tra cui molti del gruppo Ferruzzi, padrona della Montedison ), di aver versato e aver intascato una maxi-tangente di circa 150 miliardi di lire: soldi utilizzati per finanziare i partiti in maniera illegale in cambio di agevolazioni fiscali. Si scoprì che buona parte di quei soldi (circa 2/3) passò per conti detenuti presso l'Istituto per le Opere di Religione, versati sotto forma di titoli di Stato.

Tutto partì dal tentativo della fusione dei due poli della chimica, l’Eni a controllo statale, e la Montedison a controllo privato.

Il numero di politici, ministri, partiti (quasi tutti quelli dell'arco parlamentare, compreso il PCI e la Lega Nord), intermediari, membri del CDA dell'ENI coinvolti fu molto numeroso.

Mega processo Enimont

Tra gli imputati figuravano noti esponenti politici, come RenatoAltissimo (segretario del PLI ed ex ministro della Sanità), Umberto Bossi, leader della Lega Nord, Bettino Craxi e Sergio Cusani, di cui il processo fu così famoso da essere trasmesso su tutte le reti Rai.

I salvataggi in corner della “soluzione politica”

Vi furono vari tentativi per bloccare la tempesta di arresti, il più famoso di tutti fu quello di Giuliano amato.

Dove tramite vari decreti e disegni di legge, da lui definiti la “soluzione politica” a Tangentopoli, propone di depenalizzare il finanziamento illecito ai partiti, cercando di salvare molti indagati. Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro rifiuta di firmare quattro decreti e tre disegni di legge approvati dal governo Amato. Il 22 aprile Amato darà le sue dimissioni, il 28 aprile salirà al governo Carlo Azeglio Ciampi.

Monetine per Craxi

Nell’immaginario collettivo dei nostri genitori è impressa l’immagine di ciò che successe il 30 aprile 1993 dove dopo che il Parlamento non concede l’autorizzazione alla Magistratura di procedere (dopo i vari avvisi di garanzia) contro Bettino Craxi. Quest’ultimo la sera stessa, all’uscita dall’Hotel Raphael sua residenza, viene “accolto” da una pioggia di monetine lanciate dalla folla italiana indignata e furiosa che lo insulta a coro di “Ladro”, “Vergogna” e sventolando in mano delle banconote urlando “vuoi pure queste?”

Monetine per Craxi

I suicidi

Uno dei lati più oscuri della vicenda Tangentopoli furono i numerosi suicidi (se ne contano 40) che vengono spesso accusati al Pool di Mani Pulite e il suo metodo di incarcerazione preventiva.

I più degni di nota sono quelli di Gabriele Cagliari (Ex Presidente dell’Eni) che dopo vari avvisi di garanzia e quattro mesi in cella, decide di suicidarsi soffocandosi con una busta di plastica. Tre giorni dopo, nella sua casa, si toglierà la vita Raul Gardini, che era stato azionista di maggioranza di Enimont. Tutt’ora quest’ultimo suicidio è avvolto da un alone di mistero.

Un altro suicidio che messe in discussione la figura della Pool come “paladini di giustizia” fu il suicidio di Moroni, che prima di spararsi un colpo di fucile in testa indirizzo una lettera al presidente della Camera Giorgio Napolitano.

Oggi vengo accomunato nella definizione di 'ladro' oggi così diffusa. Non lo accetto, nella serena coscienza di non avere mai personalmente approfittato di una lira. Ma quando la parola è flebile non resta che il gesto”.

L’Italia è il paese che amo…

Silvio Berlusconi annuncia in un videomessaggio la sua "discesa in campo". Il 27 e 28 marzo vincerà le elezioni politiche, dal 10 maggio sarà presidente del Consiglio. Il panorama politico è mutato profondamente: la Dc si è sciolta, l’Msi è diventato Alleanza Nazionale. A ciò si aggiunge la nuova legge elettorale, in vigore dall’agosto 1993, a firma Sergio Mattarella, che ha introdotto per la prima volta in Italia un sistema maggioritario, spingendo i partiti a formare coalizioni: il Polo delle libertà e del buon governo, i Progressisti, il Patto per l’Italia.

Questo momento viene definito la fine della prima Repubblica.

L’italia è il paese che amo

La custodia cautelare e la minaccia di dimissioni del pool

Il governo Berlusconi approva un decreto per la modifica della normativa sulla custodia cautelare, emanato per abolire la custodia cautelare per i reati finanziari e contro la Pubblica Amministrazione, di fatto il decreto Biondi scredita i risultati ottenuti dal pool di Mani Pulite e discolpa i colpevoli di Tangentopoli.

Il decreto resistette solo per 7 giorni, dato che incontrò il dissenso dell'opinione pubblica e della maggioranza parlamentare. Successivamente, il pool Mani Pulite minaccia le dimissioni.

Il provvedimento sarà bocciato dalla Camera all’ottavo giorno dall’entrata in vigore.

Oggi il decreto Biondi, come viene spesso definito “il decreto salva-ladri” rimane una delle legge più vergognose emanate dal governo Berlusconi.

La fine del primo governo Berlusconi e la diffidenza verso la Magistratura

Silvio Berlusconi riceve un avviso di garanzia durante una conferenza Onu sulla criminalità, a Napoli: è la prima volta nella storia d'Italia che un presidente del Consiglio in carica è sotto inchiesta con l'accusa di corruzione.

Si dimetterà un mese dopo, il 22 dicembre (farà solo 7 mesi in carica); a Palazzo Chigi andrà il governo tecnico guidato da Lamberto Dini. Berlusconi viene inquisito, per delle presunte mazzette versate a uomini della Guardia di finanza per evitare dei controlli a Mondadori e Mediolanum. Per questa vicenda, Berlusconi sarà assolto in via definitiva il 19 ottobre 2001.

Dopo aver concluso la requisitoria nel processo Enimont, Antonio Di Pietro annuncia di lasciare la magistratura.

La figura del Pool di mani pulite con l’avanzare del tempo ottiene sempre meno appoggio dal popolo italiano e invece inizia a ricevere astio quasi immediato.

Infatti finchè gli avvisi di garanzia furono diretti a grandi imprenditori e famosi volti della politica il supporto verso la magistratura fu innegabile; solo con l’allargarsi dei processi e con l’inclusione negli arresti di medi, piccoli e piccolissimi imprenditori l’opinione pubblica si rivoltò contro il Pool di Milano, in risposta ad una paura di essere “il prossimo”.

La giustizia fa politica?

Dopo trent’anni, il bilancio della rivoluzione di Tangentopoli contiene luci e ombre. Non solamente per gli innumerevoli arresti, processi ed errori giudiziari, che pure ci furono. Ma perché ci si è resi conto che nessuna rivoluzione è possibile per via giudiziaria.

Il potere, sebbene si sia disgregato durante il biennio di Mani Pulite, si è rapidamente riorganizzato. La corruzione è un male non ancora debellato, che si è solo evoluto in orizzontale, imparando a moltiplicarsi in ogni settore della vita pubblica e, a differenza del passato, specializzandosi in nuove tecniche che rendono le indagini più complicate.

Da allora la politica, senza radici, senza una classe dirigente, senza una cultura capace di distinguere il merito anziché la fedeltà - nuota nell’ormai saturo mondo della televisione, dove è diventata esperta a vivere dentro la luce artificiale dei talk show.

Anche oggi, passati trent’anni, molte persone pensano che la Magistratura abbia avuto favoritismi politici nell’esecuzione dei processi e tutt’ora non si riesce ancora a trovare un vero è proprio “buono” e “cattivo” nella vicenda di Tangentopoli.

Ne rimane solo una sensazione amara di un segreto svelato ma non ancora risolto, che ci influenza ancora oggi.

Klejdi Koci


Bibliography

link

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Andrea Pamparana. Mani Pulite, Il Documentario. 2004.

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